Ovodonazione
Attualmente l’ovodonazione è uno dei percorsi di PMA più efficaci per una donna, che non può avere figli con i propri ovociti, di diventare mamma.
Il medico realizza personalmente la selezione della donatrice idonea per ogni paziente in base alla razza, gruppo sanguigno e caratteristiche fisiche della coppia
Si realizza una fecondazione in vitro (ICSI) con un ovulo di una donatrice anonima fertilizzato con seme del partner/seme del donatore. Gli embrioni vengono poi trasferiti nell’utero della madre ricevente.
La percentuale di gravidanza/ciclo FIV con donazione di ovuli
Nell’approccio a questo tipo di percorso è molto importante prendere in considerazione l’aspetto psicologico. Il concetto di genitorialità in entrambi i partners o anche in uno solo di essi spesso di identifica quasi esclusivamente con l’aspetto genetico. Per poter affrontare in modo consapevole il percorso della donazione dei gameti, il Centro Florence offre un supporto psicologico.
La maggiore problematica che tutti i Centri di fecondazione assistita in Italia si trovano ad affrontare oggi è il reperimento dei gameti sia femminili (ovociti) che maschili (spermatozoi). L’impossibilità di poter eseguire la Fecondazione Eterologa in Italia (legge 40/2004) ha fatto sì che in Italia ci siano pochissimi donatori di gameti, e che i gameti utilizzati per le tecniche di fecondazione assistita eterologa provengano principalmente da banche estere.
Per questo, il Centro Florence ha stabilito collaborazioni medico-scientifiche e professionali continuative con dei centri esteri leader del settore, per ottimizzare al massimo i risultati di queste procedure mediante l’uso delle più avanzate tecniche mediche dirette alla diagnosi e alla terapia della sterilità.
In quali casi è indicata
L’ovodonazione trova indicazione in caso di:
- età materna avanzata (al riguardo occorre ricordare che le probabilità di successo della fecondazione in vitro omologa diventano molto basse quando l’età dell donna supera i 42 anni e si azzerano virtualmente dai 45 anni in poi)
- menopausa precoce o insufficienza ovarica prematura, anche per l’esposizione a farmaci o terapie gonadotossiche, ad esempio in caso di tumori ematologici
- assenza delle ovaie: congenita o dopo asportazione chirurgica
- malattie o trattamenti chirurgici che comportano una drastica riduzione della riserva ovarica (ad esempio l’endometriosi grave specie se bilaterale)
- fallimenti ripetuti di altre tecniche di fecondazione assistita
- controindicazioni dell’uso dei propri ovuli, per malattia genetica ereditaria, capace di essere trasmessa alla progenie e che non può essere evitata mediante l’uso di Tecniche di Diagnosi Genetica embrionale (PGT)
- altro
Fase 1: STUDIO E PREPARAZIONE DELLA COPPIA
Nel percorso di Fecondazione eterologa vengono presi in considerazione tutti gli aspetti della coppia utili per fare un corretto inquadramento della salute di entrambi, al fine di scoprire eventuali fattori che:
- devono essere tenuti in considerazione per poter creare blastocisti con maggiore possibilità
- possono provocare, in corso di gravidanza, un maggior rischio di complicanze materne e fetali: fondamentale quindi rimane nella donna ricevente la valutazione metabolica(rischio di diabete, ipercolesterolemia, ipertensione), e l’eventuale screening trombofilico e autoimmunitario (rischio di ridotto accrescimento fetale e problematiche della placenta).
Fase 2: SELEZIONE DELLA DONATRICE/DONATORI
Le donatrici sono ragazze giovani (età compresa tra i 18 e i 35 anni), in buona salute, che decidono di donare le proprie cellule riproduttive in maniera gratuita, altruistica ed anonima, mosse dall’intento di aiutare altre donne a coronare il loro sogno di maternità. La selezione comprende visite mediche, esami approfonditi soprattutto in ambito genetico ed infettivologico ed una puntuale valutazione psicologica.
Ai fini dell’abbinamento donatrice/ricevente, nell’esclusivo interesse del nascituro, ci facciamo carico di garantire la maggiore compatibilità possibile delle caratteristiche fenotipiche principali (etnia, colore degli occhi e dei capelli, gruppo sanguigno).
Può essere eseguito anche un “matching genetico” (test di compatibilità genetica fra donatrice di ovuli e partner maschile della coppia), riducendo al minimo le possibilità di trasmissione di una malattia genetica recessiva alla progenie.
Fase 3: CAPACITAZIONE DEL SEME
Il campione di seme è ottenuto dal partner il giorno della Fecondazione in Vitro. Esiste anche la possibilità di utilizzare un campione previamente crioconservato.
In entrambi i casi, i nostri biologi lo tratteranno in laboratorio con un processo noto come capacitazione spermatica, per poter selezionare gli spermatozoi con la miglior mobilità e concentrarli.
Fase 4: FECONDAZIONE IN LABORATORIO E COLTURA EMBRIONARIA EMBRIONALE
I nostri embriologi realizzano la fecondazione attraverso una tecnica definita ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi). In pratica, essi inseminano ogni ovulo della donatrice con uno spermatozoo opportunamente selezionato, che viene iniettato nell’ovulo mediante una specie di microscopico ago. È una tecnica molto accurata che garantisce generalmente elevati tassi di fertilizzazione.
Dopo la fecondazione inizia il processo di sviluppo nell’incubatrice con un mezzo di coltura che fornisce tutto il necessario per una crescita corretta. Gli embrioni verranno analizzati in tutte le fasi di sviluppo.
Fase 5: PREPARAZIONE ENDOMETRIALE
L’obiettivo di questa fase è di preparare l’endometrio della ricevente e ricreare un ambiente ottimale per l’attecchimento dell’embrione.
Prevede la somministrazione (per via orale o transdermica di estrogeni e progesterone (per via vaginale e/o per via iniettabile), che promuovono il corretto sviluppo dell’endometrio, ossia lo strato dell’utero deputato ad accogliere l’annidamento della blastocisti e lo sviluppo della gravidanza.
Durante questa terapia si effettuano controlli ecografici transvaginali allo scopo di ottimizzare la terapia e preparare adeguatamente l’endometrio al transfer.
Fase 6: TRASFERIMENTO DEGLI EMBRIONI
Una volta raggiunta la fase di blastocisti, si procede con il trasferimento dell’embrione. Un momento cruciale del trattamento. Il transfer embrionario è un momento emozionante ed unico per le coppie. Entrambi possono essere presenti a questa fase che non prevede nessun tipo di sedazione/anestesia. È un processo ecoguidato per via transadominale e tramite un piccolo catetere il medico deposita la blastocisti nell’utero materno.
Fase 7: ANALISI DI CONFERMA DELLA GRAVIDANZA
Dopo 10-12 giorni dal trasferimento embrionario programmeremo un prelievo del sangue per confermare la gravidanza o meno: i livelli di ormone beta-hCG che produce l’embrione e passa al sangue della madre determineranno se si è annidato nell’utero. È il primo segnale misurabile che trasmette l’embrione.
Fase 8: ECOGRAFIA DI CONTROLLO GESTAZIONALE
Circa due settimane dopo il test di gravidanza positivo, verrà effettuata un’ecografia. Se venisse effettuata prima potrebbe causare confusione e incertezza perché nella maggior parte dei casi il risultato non è affidabile.